Wednesday, February 25, 2009

Ma l'abito fa il monaco? Pensieri condivisibili



Avete presente il vecchio detto "L'abito non fa il monaco"?... ecco aboliamolo. Fino a qualche anno fa, forse era ancora applicabile ma oggi... eccome se lo fa, il monaco ovviamente.
E non solo fa il monaco, ma l'abito ti dice anche a quale ordine monastico appartiene, a quanti anni ha preso i voti, quando ha sentito la chiamata e quante volte al giorno si pente di ciò che ha fatto.
Non c'è manco da dirlo, nè da aggiungere qualcosa a ciò che già è stato detto: basta farsi un giro in città in un qualsiasi giorno della settimana, accendere la tv in una qualsiasi ora del giorno, ascoltare una qualunque conversazione e si scoprirà che l'essere e l'apparire non sono più distinguibili. Sono come un'amalgama, cioè due parole che fuse insieme formano una nuova parola ma che poi non sono più distinguibili tra loro. Ecco l'essere e l'apparire: che non esistono più singolarmente, ma solo assieme dato che per essere qualcuno si deve pur apparire e per aver buoni risultati nell'apparire si deve avere un gran essere. Ma credo che ormai ci sia una gran confusione di tutti i concetti: apparire nella massa, che comporta davvero essere qualcuno, e l'essere qualcuno che può comportare il mettersi in mostra. Ormai il punto è: chi appare di più essendo se stesso al meglio, cioè chi si mette più in mostra mantenendo una coerenza maggiore con se stesso, facendo coincidere il più possibile la sua persona con il suo personaggio.
Bella sfida! Perchè le contaminazioni umane sono peggio dei virus mortali, perciò dite un bel: "CIAO" all'unicità e a quel "non so che" che avevate solo voi, perchè molto probabilmente quel "non so che" è stato brevettato ed ora è in vendita. Oggi nulla più ci stupisce: non usciamo con nessuno? ..amen, perchè tanto su facebook abbiamo 1352 amici, e poi c'è sempre la scusa che per le comunicazioni è più semplice e meno dispendioso. Non ci piacciono più i nostri capelli? ..amen, ti puoi attaccare in testa quelli di qualcun altro.
C'è un modo per risolvere ogni problema, peccato che non sia la soluzione. Tra l'essere e l'apparire, durante la grande sfida, ha vinto l'apparire che, non solo l'ha stracciato con un paio di pugni ben assestati, ma lo ha anche mangiato inglobandolo dentro di se. E così, ecco la conseguenza assurda che ne è derivata: tutti appaiono in un modo o nell'altro, apparire è la condizione primaria per essere davvero, in quanto se non appari, difficilmente qualcuno ti darà retta. E così non solo vince la legge della giungla, ma vince la legge del reality; cioè vince il più apparentemente anomalo, chi si differenzia di più in tutto: nei vestiti, nella parlata, per la gentilezza o per la stronzaggine, oppure perchè eccede in tutto.
E' come se quell'essere unici, di cui tutti parlavano un pò di tempo fa, si fosse trasformato in un essere diversamente uguale, con l'aggiunta di una convinzione innaturale di essere davvero inimitabili, mentre invece ogni posto sembra una casa degli specchi. E bisognerebbe anche invalidare quel tanto amato: "le apparenze ingannano" perchè assolutamente le apparenze sono il perfetto ritratto della persona e questo devo ancora decidere se sia un bene o un male.
Non ci si nasconde più dietro a nulla, anzi, chi si vuole più nascondere? Tutto ciò che facciamo, diciamo, indossiamo e il modo in cui lo facciamo, lo diciamo e lo indossiamo sono indicatori di noi stessi... sono gli altri a decidere come noi appariamo.
Non ci resta che adeguarci alla categoria che più ci sembra congeniale e sperare di avere gli accessori adatti per poterne far parte!
Bello eh!...

(COPYRIGHT: Movida Life, feb 09
Articolo di: Andrea Livraghi, pag 4)

7 comments:

Anonymous said...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonymous said...

good start

Anonymous said...

good start

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

molto intiresno, grazie

Anonymous said...

molto intiresno, grazie

Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie